UNA SETTIMANA SUL MONTE PER APRIRSI ALLA VERITA' E PORTARE LA VITA

mieleAnche quest’anno il campo scuola parrocchiale si è svolto sull’Amiata, nel piccolo paese di Vivo d’Orcia, a 900 metri sul livello del mare, in una casa circondata da castagni, di proprietà dell’Azione Cattolica della diocesi di Siena, una struttura molto bella e funzionale gestita da una cooperativa locale. Hanno partecipato i ragazzi delle medie provenienti dalle parrocchie di Porto S. Stefano, Capalbio e Orbetello. L’equipe formativa costituita da tre catechiste, di cui una suora, quattro animatori e un sacerdote ha adottato il sussidio curato dalle apostoline e dal centro nazionale vocazioni “Apriti alla verità, porterai la vita”, seguendo il quale i ragazzi si sono confrontati con alcuni protagonisti del Libro degli Atti degli Apostoli (Paolo, Barnaba, Pietro, Cornelio, Stefano, Filippo, Lidia), tutti accomunati dall’incontro con la Parola del Vangelo che li ha resi testimoni veri e appassionati di Dio.
La preghiera di Lode, la riflessione biblica su un personaggio degli Atti, le attività su alcune parole-Chiave e la celebrazione della sera incentrata su un Testimone di Verità e di Vita hanno scandito ognuna delle 7 tappe dell’itinerario di catechesi e un segno preparato per l’occasione ha attirato l’attenzione dei ragazzi: la riproduzione di una chiesa con 7 finestre aperte su un mappamondo. Ogni giorno è stata aperta una finestra della chiesa sul mondo, cioè è stata posta l’attenzione su un atteggiamento positivo, che il discepolo di Gesù è chiamato ad assumere per evangelizzare e migliorare il mondo: volti di gioia, mani che donano, cuore unito a Dio, voce che annuncia Gesù, sguardo che sa andare oltre, piedi in cammino su strade nuove , braccia aperte… Colonna sonora del Campo è stato il canto “Alza le braccia apri il tuo cuore”, interpretato ogni mattina prima del lancio della tematica, ma non sono mancate le interpretazioni dei testi di musica leggera cantati dai giovani, ricchi di tematiche esistenziali e religiose. Il Campo scuola si è aperto con la visita a Nomadelfia, la comunità fondata da don Zeno che da più di 50 anni è presente in Maremma  e si presenta come una proposta di vita evangelica secondo la comunità cristiana degli Atti degli Apostoli. Dopo aver visitato in lungo e in largo la campagna di Nomadelfia, abbiamo fatto sosta presso la tomba del fondatore don Zeno, davanti alla quale la nostra guida ha espresso delle parole davvero toccanti nei confronti di questo “padre spirituale”, profeta della costruzione di un mondo nuovo ed educatore appassionato di tanti ragazzi senza famiglia ai quali ha donato una grande famiglia. Molto significativa è stata l’intervista fatta ad una mamma di vocazione di nome Irene, oggi ultraottantenne, che all’età di venti anni seguì il sogno di don Zeno e nel corso della sua vita ha accolto e cresciuto ben 30 figli. Il Campo si è concluso con una escursione in montagna, seguendo il sentiero delle acque: nella giornata con più sole siamo arrivati fino alle sorgenti del fiume Vivo, scoprendo un ambiente davvero stupendo, ricco di vegetazione e di acqua nonché di edifici antichi tra cui l’ermicciolo romanico fondato da S. Romualdo, un tempo abitato dai monaci camaldolesi.

L’equipe formativa del Campo

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