Giovani on the road: le nostre magliette rosse come fiotto sanguigno d'amore alle Tre Fontane
Venerdì 25 aprile i giovani della nostra Diocesi sono tornati… On the road! Partiti all’alba, in direzione dell’Abbazia delle Tre Fontane, noi ragazzi accompagnati da animatori e sacerdoti, dopo due ore di viaggio, siamo giunti nella Città Eterna che di lì a pochi giorni sarebbe stato il luogo della cerimonia di canonizzazione dei santi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Col sorriso dipinto sul viso, e le nostre vivaci magliette rosse (dono della Banca di Saturnia e Costa d’Argento CC) siamo scesi dai mezzi di trasporto, e dopo aver attraversato un viale piastrellato di sassolini, siamo arrivati di fronte all’Arco di Carlo Magno. Ci siamo divisi in gruppi, ogni gruppo affiancato da una guida scelta fra i ragazzi o gli animatori, che aveva il compito di illustrare e spiegare ciò che i nostri occhi stavano ammirando. Innanzitutto abbiamo osservato con attenzione gli affreschi all’interno dell’arco, ormai consumati dal tempo. Ci siamo sorpresi nel veder delineata, sulla parete interna sulla destra, la rappresentazione geografica dell’Argentario, evidentemente una delle terre dell’arcipelago che Carlo Magno, nell’805, donò all’Abbazia dei benedettini. Varcato l’Arco, ci siamo trovati di fronte allo sguardo due Chiese, la Chiesa dei santi Anastasio e Vincenzo e la Chiesa dedicata a Santa Maria “Scala Coeli”. La prima delle due strutture ospita le spoglie dei Santi che le danno il nome, ed è una costruzione che ebbe notevole influenza nel gotico cistercense italiano. Simbolo di austerità e sobrietà, rispecchia totalmente lo stile di vita benedettino ‘ora et labora’ (‘prega e lavora’). Invece la Chiesa dedicata alla Madonna è più piccola, e nella bellissima cripta al suo interno è custodito l’altare su cui celebrò la Messa San Bernardo di Chiaravalle, il giorno in cui ebbe la visione che dà il nome all’edificio: vide Maria che sulle porte del Paradiso attendeva a braccia aperte il peccatore per cui il santo pregava incessantemente, e questo, per raggiungere la Madre nel luogo di pace, si arrampicava lungo una scala. Un viale fra le due Chiese conduceva alla Chiesa del Martirio di San Paolo. Sulla facciata esterna, un’incisione latina recitava: "luogo del martirio di san Paolo Apostolo dove tre fonti sgorgarono miracolosamente". E’ infatti il luogo in cui San Paolo fu decapitato, e dai balzi che la sua testa fece sul terreno, sgorgarono tre fontane, una calda, una tiepida e una fredda. Il nostro pellegrinaggio ci ha quindi portati in uno dei luoghi più importanti, suggestivi, sacri del Cristianesimo.
All’interno della Chiesa, abbiamo pregato di fronte alle tre fontane, cullati dal gorgogliare dell’acqua così vicina. Successivamente abbiamo partecipato alla Messa presieduta dal nostro vescovo Guglielmo e animata da noi giovani, che col colore rosso delle nostre magliette abbiamo inondato come un fiotto sanguigno la Chiesa dei santi Vincenzo e Anastasio. Il vescovo, durante l’omelia, si è appellato a noi ragazzi, affinché ricordiamo di essere sempre strumenti di Dio, come San Paolo, evangelizzando col sorriso e le azioni, per rendere questo mondo migliore nella luce di Gesù, nostro sole. Dopo il momento spirituale, abbiamo avuto il pomeriggio per divertirci tutti insieme nel parco giochi Rainbow Magicland, fra montagne russe, giochi ad acqua e fantastiche attrazioni. Abbiamo concluso la giornata con uno spiritoso flashmob nel parco, con guanti di gomma colorati e bicchieri di carta a mo’ di occhiali, abbiamo ballato e riso prima di salutarci e ritornare ai pullman. Stanchi, ma felici: così abbiamo fatto ritorno alle nostre case. Perché tutto è più bello se fatto insieme agli altri, nella Chiesa che è casa e scuola di comunione.
FRANCESCA BARTOLI
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