Visita delle Monache Adoratrici a Porto Santo Stefano per il Bicentenario della morte della beata Caterina Sordini (1824-2024)

Era il 3 maggio del 2008 quando la «nostra» Maria Maddalena dell’Incarnazione veniva beatificata a Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Forse da quel giorno, per la Chiesa, si ha avuto un’attenzione più stringente sulla sua figura, ma per noi santostefanesi la nostra Caterina Sordini è «santa» da sempre.Quest’anno, in occasione del giubileo per i 200 anni dalla sua morte (1824-2024), sono venute dal continente americano (dal Messico, dal Texas, dalla California e perfino dall’Alaska) guidate da suor Maria Gloria Riva e dalla giovane suor Erika dal Monastero di Pietrarubbia (San Marino) nella nostra comunità 65 monache Adoratrici del Santissimo Sacramento, l’ordine fondato dalla Beata Maria Maddalena dell’Incarnazione. Per alcuni giorni hanno vissuto una full immersion di spiritualità nella terra natìa della Beata. Sono arrivate la sera del 6 maggio per rimanere fino la mattina del 10, quando sono partite per Roma al Monastero di via del Casaletto per recarsi a pregare sulla sua tomba accanto alla quale c’è uno scoglio di Porto Santo Stefano, donato dalla nostra comunità ormai molti anni fa.
Già dalla mattina del 7 maggio le monache hanno iniziato la loro «scoperta» di Porto Santo Stefano, iniziando la giornata con la celebrazione delle Lodi nella chiesa di S. Stefano Protomartire e continuando con la visita del paese partendo dalla Fortezza spagnola per poi scendere, con emozione e gratitudine, in Via del Molo, alla casa natale di Caterina Sordini. Dopo, in Comune, il saluto ufficiale dell’Amministrazione comunale. Non è mancata poi la visita alla sede della Confraternita del Santissimo Sacramento e Misericordia dove le suore hanno incontrato i volontari e fatto la visita al parco ambulanze.
Le suore sono state poi accolte presso i locali della chiesa del Pozzarello per il pranzo di benvenuto della nostra comunità e per incontrare i tanti devoti di Caterina Sordini, compresi alcuni suoi discendenti. Nel pomeriggio la visita a Cala Grande presso i luoghi dove Caterina aveva maturato la sua vocazione. Veramente un pomeriggio intenso e denso di spiritualità con la Santa Messa officiata da S. E. mons. Giovanni Roncari, vescovo della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello e Grosseto. La Messa, animata dalla comunità di Porto Santo Stefano, si è tenuta di fronte alla Casa colonica ex proprietà dei Sordini di Cala Grande e davanti all’azzurro del mare in uno scenario davvero mistico tra canti e preghiere. Molte suore si sono recate anche al Leccio della Beata dove la tradizione dice che Caterina andava a pregare e dove ogni anno la nostra comunità si ritrova il 3 maggio, anniversario della Beatificazione, per un pellegrinaggio a piedi dal paese e una Messa. A concelebrare con il Vescovo don Sandro e don Sebastian, co-parroci della nostra comunità, don Mariano, sacerdote santostefanese, don Mulenga e don Roberto Nelli della diocesi di Grosseto, ma nativo di Scansano, il diacono Mario Felloni e alcuni ministri straordinari della Comunione e volontari della Misericordia con l’abito liturgico, bianco e la mantella rossa con l’immagine dell’ostensorio. Ad accompagnare le suore, il loro assistente spirituale, un padre Passionista che ha tenuto l’omelia in lingua spagnola, sottolineando come la loro presenza a Cala Grande sia un essere ritornati alle «origini della fede e della loro vocazione». Accanto all’altare una reliquia di Caterina Sordini portata solennemente in processione introitale dal Governatore della Confraternita del SS. Sacramento e Misericordia di cui Caterina Sordini è stata proclamata patrona da S. E. mons. Meini nel 2008 con un apposito decreto.
Il giorno dopo, mercoledì 8 maggio, le monache sono state a Orvieto e Bolsena per la visita al miracolo eucaristico e poi, alle 21 nella chiesa della Trinità al Pozzarello, la preghiera di adorazione davanti all’Eucaristia solennemente esposta. Anche questo un momento intenso e di forte spiritualità.
Infine il 9 maggio, al mattino accompagnate dal nostro parroco don Sandro visita e Santa Messa con le monache adoratrici del Monastero di Ischia di Castro, dove la nostra Beata entrò giovanissima per la vita contemplativa e dove ebbe l’«illuminazione» il 17 febbraio 1789 di fondare un ordine dedito all’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento. Al ritorno dopo una visita al Monte dai Padri Passionisti, nella chiesa dell’Immacolata, la recita del Rosario con le meditazioni dei misteri e i canti delle monache. Sono stati giorni intensi, ricchi di gioia e preghiera, di fede e amicizia sincera.
Roberto Cerulli

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