Il saluto di don Gino alla comunità di Porto S. Stefano

Dal grande Giubileo del 2000 al millennio Gregoriano: grazie per questi anni di ministero a Porto S. Stefano

Carissimi amici, ho trascorso in mezzo a voi 21 anni di ministero sacerdotale, condiviso con don Sandro e don Antonio, un periodo lungo ed intenso che ha segnatofelicemente la mia vita e il mio modo di essere e di fare il prete. Mi sono sentito da subito parte della comunità, apprezzando la ricchezza dell’umanità, le tradizioni, il folklore, il dialetto, la tradizione religiosa e l’entusiasmo della fede: si, sono grato di aver fatto un tratto del cammino insieme a voi!
Sono consapevole che la Provvidenza mi ha inserito in un contesto comunitario privilegiato: l’amicizia fraterna di don Sandro e don Antonio, la cordiale vicinanza della comunità delle Suore dell’Immacolata, la collaborazione dei diaconi permanenti, l’amicizia di tante persone e tante famiglie, l’entusiasmo dei ragazzi e dei giovani, la tenerezza di tante persone anziane, la grande varietà dei gruppi e delle associazioni ecclesiali.
Mi sento di ripetere con le parole del salmo 115: “Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?
In questi anni ho potuto gustare la ricca tradizione religiosa e civile di Porto S. Stefano sentendomi pienamente coinvolto e integrato: come non ricordare tra i tanti momenti significativi le belle e coinvolgenti Messe domenicali, i riti e le tradizioni della Settimana Santa, le celebrazioni solenni della Pasqua con la straordinaria Processione del Cristo Risorto, lo splendido folklore del Palio marinaro, gli straordinari campi scuola estivi in montagna con i ragazzi, l’agonismo della Settimana dell’amicizia, la gioia della festa della Beata Caterina Sordini, il bellissimo clima della novene dell’Immacolata e del Natale, la suggestiva realizzazione della Rievocazione della Natività, e poi i ritmi ordinari della vita parrocchiale.
In questi anni non sono mancati anche momenti duri e dolorosi, soprattutto quando alcuni dei nostri paesani ci hanno lasciato prematuramente: abbiamo condiviso le lacrime e lo sconforto, lo smarrimento e la speranza cristianae anche nella sofferenza ci siamo sentiti membri di una grande famiglia.
Il proverbio dice “partire è un po’ morire”, e umanamente è così, ma la  vocazione sacerdotale richiede continue “partenze”, e continue analogie con la vocazione di Abramo: “esci dalla tua terra e va’…”.  Il bagaglio di esperienze umane e pastorali fatte a Porto S. Stefano mi saranno utili per continuare a lavorare con entusiasmo “nella vigna del Signore” e precisamente nelle nuove Parrocchie di Santa Fiora e Selva sul Monte Amiata.
Vi porto nel cuore e nella preghiera con tanta gratitudine!


Don Gino Governi

Doni della comunità parrocchiale: