E' giunta alla tredicesima edizione la "Rievocazione della Natività", il presepe vivente di Porto S.Stefano, realizzato nelle vie del centro storico il 26 Dicembre e il 6 Gennaio di ogni anno, sull'esempio del primo presepe ideato da S.Francesco d'Assisi a Greccio nel 1223, il quale ricostruì, con persone e animali veri, gli avvenimenti della notte santa di Betlemme. E' da allora che in ogni parte del mondo, con diversi materiali, molta fantasia e creatività, noi cristiani costruiamo il presepe nelle nostre case, nelle chiese, nelle strade e in tanti altri luoghi, per testimoniare al mondo la nostra fede e ricordare a tutti il vero significato del Natale. Per tale motivo da diversi anni a Porto S.Stefano si ripete questa bella esperienza di fede e di comunione, organizzata dalla Comunità parrocchiale, che coinvolge sempre diverse persone.
Anche se quest'anno il percorso è stato ridotto, era suggestivo percorrere le vie del centro storico, trasformatesi in poche ore in una piccola Betlemme, e vedere alcuni dei suoi abitanti immedesimarsi in personaggi d'altri tempi, interpretando le figure tipiche del presepe (pastori, rabbino nella sinagoga, magi...) e presentando alcuni mestieri santostefanesi (pescatore, conciatore di rezze, fornaio, fabbro, falegname, filatrice di lana...).
Quest'anno la Sacra Famiglia era formata da una giovane coppia (Pietro Orsini e Schiano Simona) e dal loro figlio Leonardo di 18 mesi, nei panni di Gesù bambino (nella foto). Anche quest'anno lungo il percorso era possibile degustare bevande e cibi (bruschette, schiaccine fritte, vino...), vedere e toccare animali veri (asinello, vitello, maialino, oche...), assistere all'interpretazione dei vari personaggi intenti nei loro mestieri, segnare la presenza alla rappresentazione con la firma al tavolo del censimento posto all'ingresso e, alla fine, prendere il calendario del presepe vivente, realizzato con alcune foto della scorsa edizione.
Tale rappresentazione è sempre un importante appuntamento per i santostefanesi, ma anche per gli abitanti dei paesi vicini e per i turisti presenti nel nostro territorio, che hanno la possibilità di gustare in modo diverso il centro storico, di solito più silenzioso e solitario, che in poche ore si trasforma in un'incantevole borgo dalla calda e accogliente atmosfera.
Oltre ad essere una bella tradizione religiosa e popolare, il presepe vivente è un'occasione per testimoniare la fede, per evangelizzare e per comunicare un messaggio di amore e di speranza nel periodo di Natale, nel quale noi cristiani siamo chiamati ad accogliere nei nostri cuori il "Verbo che si fece carne e venne ad abitare il mezzo a noi", mostrandoci il grande amore di Dio.
Bisogna ringraziare coloro che ogni anno offrono la propria disponibilità partecipando come figuranti e/o collaborando in vario modo alla realizzazione di tale iniziativa, che in questi anni ha visto la partecipazione di diversi bambini che, insieme agli altri partecipanti, ci auguriamo continuino a mantenerla viva e a farla crescere, come segno di fede e di speranza per tutti.
Laura Metrano
Articolo Toscana Oggi-Confronto del 13 Gennaio 2013