Agosto ci ha donato un nuovo Diacono

Pic 1

Senz’altro l’appuntamento diocesano più importante del trascorso mese di agosto è stata l’ordinazione diaconale di Giacomo Boriolo.
La mattina del 3 Agosto la Chiesa di S. Stefano Protomartire si è colmata di fedeli, raccolti in preghiera, accanto al loro giovane paesano che si apprestava a ricevere il sacramento dell’ordine del diaconato. Entrato in chiesa, accolto da un grande applauso, insieme al Vescovo e alla cinquantina di sacerdoti e diaconi presenti ha aperto le braccia, come per avvolgere tutti, esprimendo la sua immensa gioia con un sorriso. La liturgia dell’ordinazione diaconale, con i suoi molti segni e momenti particolari, è stata molto toccante. Prima la presentazione ed elezione, gli impegni dell’eletto, l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione: il Vescovo ha imposto le mani sul capo di Giacomo e lo Spirito Santo ha preso possesso dell’eletto per consacrarlo e inviarlo nel mondo come araldo del Vangelo, mentre l’assemblea partecipava in silenzio e con attenzione. Poi la vestizione degli abiti diaconali, la consegna del libro dei Vangeli e l’abbraccio di pace: momenti emozionanti non solo per Giacomo e la sua famiglia, ma per tutta la comunità parrocchiale. Il neo diacono dopo aver abbracciato in segno di pace il Vescovo, si è rivolto ai diaconi presenti, tra i quali il padre Carlo, con il quale si è soffermato, commovendo tutti. Inoltre, prima della benedizione finale, Giacomo ha voluto esprimere la sua gioia e il suo ringraziamento innanzitutto verso i suoi genitori e il fratello, il Vescovo, i sacerdoti della nostra comunità parrocchiale e quelli che lo hanno guidato nel cammino vocazionale, ma anche verso i paesani che lo hanno accompagnato con la preghiera, sostenuto e incoraggiato: un grande grazie e un’espressione di affetto e riconoscenza, ricambiati con un forte e prolungato applauso. Alla fine della messa una “processione” di amici e conoscenti gli è andata incontro per salutarlo e fargli tanti auguri. La comunità parrocchiale di Porto S.Stefano, grata al Signore per il dono di Giacomo alla Chiesa, continuerà a pregare per lui, nell’attesa dell’ordinazione presbiterale.
Concludiamo il commento dell’avvenimento diocesano più importante del mese di agosto, con la lettera che una parrocchiana ha idealmente inviato a Giacomo.

Lettera di una Parrocchiana

<<Quel giorno in cui sei diventato diacono avevi nel cuore una gioia così grande che l’hai saputa comunicare a tutte le persone con le quali sei venuto in contatto. Questa diffusione di gioia era reale perché Cristo era nel sorriso che donavi e nei sorrisi che ricevevi. Quando sei entrato in chiesa una folla di parrocchiani ti ha salutato con un caloroso applauso di commossa partecipazione al ministero che andavi a ricevere, tu che sei un giovane figlio, fratello o nipote, per ognuno di noi. Camminavi sereno, lentamente, seguito dal Vescovo e da una processione di sacerdoti, diaconi e seminaristi, ma ad un certo punto ti sei fermato: il tuo sguardo è caduto su un’anziana signora seduta su una carrozzella. E’ stato allora che dal tuo cuore è partita la scintilla d’amore, che Dio chiama “carità”: ti sei chinato e l’hai baciata, dopo averle dato una carezza sulla guancia. Mi hai commosso: ho pensato che accogliere Gesù, come si presenta nella vita, così piegato, pieno di dolori e ferite è come sentire il suo bacio su di noi. Nel dolore siamo così vicini al Signore che può baciarci.


Pic 1 Volevo ringraziarti per questa ammalata perché lei non ne ha avuto il tempo: di certo però nel suo cuore ha provato una grande gioia e più grande è stato l’affetto per te.
Grazie perché per un secondo i presenti si sono sottratti al vento gelido dell’indifferenza. Grazie perché questo “tuo giorno” ci ha fatto esplodere la gioia infinita degli apostoli quando, entrando nello splendore della resurrezione, corsero per il mondo a gridare ai poveri, ai peccatori e ai disperati “Alleluia. Questo è il giorno del Signore”. Un altro momento indimenticabile è stato quello dello scambio della pace. Dopo aver salutato i sacerdoti presenti sull’altare, sei andato incontro a tuo padre ed entrambi vi siete stretti in un lungo abbraccio: per entrambi è stato il coronamento dell’intesa con Dio, frutto della libertà, della verità e solidarietà, che sono parte della preziosa e insostituibile chiesa domestica. Mi piace pensare a Maria quando ai piedi della croce ha saputo “perdere” suo figlio, per ritrovarlo risorto, nella moltitudine dei figli a Lei affidatole.La S.Messa celebrata da Mons. Mario Meini, concelabrata da tanti sacerdoti, è stata un’unanime preghiera. Grazie a nome di tutta la comunità parrocchiale per ogni emozione che ci hai dato: ti auguro di essere uno strumento di pace, uno strumento docile nelle mani del Signore. Per questo, insieme a te e alla tua famiglia, ringrazio Dio per tutto l’amore che manifesta verso di noi, verso la nostra comunità, in così tanti modi e numerose occasioni. Come contraccambio facciamo il proposito di amarlo sempre più. Con affetto. Una parrocchiana.>>

 

(pubblicato su Toscana Oggi – 3 Settembre 2006)

Torna alla pagina precedente