Nella prima settimana della Visita pastorale di Mons. Guglielmo Borghetti a Porto S.Stefano sono state molte le occasioni di incontro e di confronto nelle quali, nella quotidianità della vita parrocchiale, abbiamo sperimentato l'incontro fraterno con il Vescovo, riconoscendolo come guida, sostegno e speranza della nostra comunità, grazie alla sua presenza e alle sue toccanti parole. Grande gioia e familiarità hanno contraddistinto questi giorni nei quali si sono realizzati quei tre criteri indicati come linee guida della visita: la simbolicità, la semplicità e l'utilità. In particolare vorrei ricordare domenica 12 Ottobre, Festa della famiglia, nella quale il Vescovo ha celebrato la Messa al mattino alla Chiesa dell'Immacolata, durante la quale ha conferito il Sacramento della Cresima alla giovane Giulia, che sabato prossimo si unirà in matrimonio con il fidanzato Alessio. Una celebrazione solenne partecipata da numerose famiglie, in particolar modo dalle coppie giovani e da quelle che ricordavano gli anniversari di matrimonio, alle quali il Vescovo ha impartito la benedizione, agli anelli e agli sposi, che hanno rinnovato le promesse. Omelia del Vescovo Riferendosi alla prima lettura del profeta Isaia, Mons. Borghetti ci ha ricordato la gioia e la sovrabbondanza che derivano dal vivere in comunione e amicizia con il Signore, il tesoro più grande della vita. Parlando della parabola del banchetto di nozze, ha sottolineato come il Signore usi immagini forti per farci comprendere che egli vuole che tutti partecipiamo alla gioia della sua amicizia, in quanto Dio è inclusivo e non esclusivo. Dio è felice quando tutti partecipiamo e rispondiamo al suo invito volentieri, indossando l'abito della festa e quindi con tutto il cuore, l'entusiasmo e la gioia. Ha ricordato come a Dio piaccia l'immagine del banchetto di nozze, utilizzata anche nel primo miracolo di Gesù a Cana: simbolo dell'amicizia con Gesù e della partecipazione alla gioia del suo Regno. Questo perché a Dio piace la famiglia, formata da un uomo e da una donna che uniscono le loro vite davanti a Dio e che vive in armonia il mistero di un amore donato e ricevuto. Come hanno detto i Padri sinodali, è importante mettere in evidenza la bellezza di essere "famiglia in Cristo". Riferendosi all'interrogativo postogli la sera precedente all'incontro con i giovani, il Vescovo ha invitato tutti a diventare cristiani belli e gioiosi, perché il cristianesimo si propaga per attrattiva e non per proselitismo. Ha precisato che nel progetto di Dio l'unico tipo di "famiglia" è quella formata da maschio e femmina; pur nel rispetto e nell'accettazione delle nuove alternative di parafamiglia, queste ultime non possono essere chiamate "famiglia" secondo il volere di Dio. Ha parlato della bellezza dell'essere famiglia cristiana, chiamata alla fedeltà, all'amore e al dono reciproco, alla disponibilità, alla sopportazione dei difetti, alla tenerezza e alle coccole: solo così la famiglia diventa bella e attraente e può portare una testimonianza nella comunità. Infine ha dato una meravigliosa immagine dell'uomo, dicendo che è stato creato per essere famiglia, non per essere sacerdote e suora: la famiglia è il segno della vita di Dio che brilla nel mondo manifestando il mistero della Trinità. Dio possiamo trovarlo in una famiglia che vive unita, fedele e gioiosa: in essa balenano le luci meravigliose della famiglia trinitaria. La Trinità si concretizza nella famiglia perché è mistero di comunione, di amore e di dono reciproco. Ha invitato tutti a rivolgere lo sguardo a Maria Immacolata, la donna meravigliosa e la donna di casa, perché ci aiuti a scoprire il segreto di come si vive il mistero della famiglia secondo il progetto di Dio. Dopo la benedizione, in una parete della chiesa è stata proiettata la diretta dell'Angelus di Papa Francesco in Piazza S.Pietro, in comunione anche con i Padri sinodali riuniti a Roma per riflettere sulla famiglia: un momento speciale di comunione e di preghiera per la nostra comunità raccolta nel nome del Signore per fare festa e ringraziare Dio. Minicrociera Infine nel pomeriggio è stata offerta a tutti la possibilità di partecipare gratuitamente ad una minicrociera con la Motonave Revenge della Maregiglio, che ci ha condotti dal porto fino quasi all'Isola Rossa, costeggiando l'incantevole costa rocciosa del promontorio dell'Argentario. Un viaggio davvero suggestivo, a pieno contatto con la natura: dalla terra al mare, dal verde delle coltivazioni e dei boschi al blu delle trasparenti acque marine, dalla vegetazione multiforme e multicolore alle profondità del mare, fino all'immensità del cielo, dal quale ad un certo punto si è affiancato un gabbiano che ci ha scortato nel rientro in porto, volando basso, tanto da poterlo quasi toccare. Il suo colore bianco ricordava la colomba, simbolo dello Spirito Santo, che di certo ci ha accompagnati in questa avventura. Un cielo che è stato generoso, visto che la mattina aveva un po' piovuto: nonostante qualche nuvola, è stata una buona giornata. Con lo scirocco il mare è stato per lo più calmo nella parte iniziale della navigazione, mentre poi si è mosso e così in prossimità dell'Isola Rossa siamo tornati indietro. Al ritorno abbiamo cantato, accompagnando la chitarra, nella sosta a Cala Grande, davanti alla spiaggia nei pressi del leccio dove la compaesana Caterina Sordini, Beata Maria Maddalena dell'Incarnazione, era solita raccogliersi in preghiera e meditazione. Un'esperienza davvero unica e straordinaria che la nostra comunità ha condiviso con il Vescovo, pastore, guida e "comandante" spirituale, il quale ha espresso il suo ruolo mettendosi simbolicamente al "comando" della Motonave Revenge. Ai microfoni della nave don Sandro e il Vescovo hanno ringraziato la Maregiglio e il comandante Paolo per la generosità e la disponibilità nell'offrirci questa indimenticabile esperienza, che di certo passerà alla storia della nostra comunità parrocchiale.
Laura Metrano
Articolo Toscana Oggi-Confronto del 19 Ottobre 2014